Cicerchia

Lathyrus latifolius (foto di Cristian Mascia)

Cresce in praterie piuttosto evolute, negli angoli più aridi dei prati da sfalcio, ai margini di boschi o delle strade, su suoli argillosi piuttosto profondi, preferibilmente al di sotto della fascia montana. Pianta perenne alta sino a 150 cm.  Originaria del Medio Oriente è una leguminosa a ciclo annuale, molto simile a ceci, fave, piselli. Cresce anche in condizioni difficili. 

Frutto legumonoso, oblungo e compresso, lungo sino 8 cm con massimo 12 semi. Si consumano secche, previo lungo ammollo, prima di essere cotte e consumate. 
L’odore, da crudo, assomiglia al pisello (il piatto cotto a un sapore tra fava e pisello).

Conosciuta anche come: Cicerchia a foglie larghe, Galletto, Ingrassabue, Latiro latifoglio, Petti di monaca, Pisello da siepe, Pisello salvatico, Rubiglio di bosco o selvatico.

Extra:

Specie assai comune in Sardegna, offre una gradevolissima e appariscente fioritura porporina.  La specie simile (Lathyrus sativus) Si consuma come piatto povero, ricordo di un periodo in cui la carne era sostituita da legumi poveri.

Corologia:
Periodo di fioritura: maggio-agosto
Etimologia:
Il nome generico è la latinizzazione dell'antico termine greco 'lathyros', che designava una pianta non identificata da cui si estraeva una sostanza eccitante; il nome specifico in latino significa 'a foglie larghe'.
Somiglianze e varietà:
Lathyrus sativus nota con i nomi di pisello d'erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca, almorta, guija, pito, tito o alverjón (Spagna), chícharos (Portogallo), guaya (Etiopia), e khesari (India). Questa particolare varietà aveva un consumo alimentare diffuso nelle aree povere del meridione, ora in rapido declino.
Curiosità:
In passato i semi delle cicerchie (Lathyrus sativus) venivano usati come cibo povero, specie durante le carestie; l'uso prolungato di questo alimento causava una grave sindrome neurologica - detta latirismo - dovuta alla presenza nei semi di un amminoacido tossico per il sistema nervoso.
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Scheda
Nome latino:
Lathyrus Latifolius
Nome sardo:
Pisu fa, Denti becciu, Denti di 'eccia, Fravaria, Basoleddu, Chericu, Cherigu, Pisu de colore, Piseddu areste
Flora:

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