Raganella sarda

Hyla sarda (foto di Fabio Cherchi per il Parco Molentargius)

La raganella sarda o raganella tirrenica è un Anfibio endemico della Sardegna, Corsica e Arcipelago Toscano. La sua bellezza è data dalle dimensioni minuscole, dal verde appariscente, dai grandi occhioni (in rapporto all'esile corpicino) e dalle dita dilatate a ventosa. 

L'adulto è insettivoro, ha abitudini notturne, di giorno staziona sulla vegetazione bassa (erba, cespugli e arbusti) in punti ombreggiati. Nonostante la vita prevalentemente arboricola, vive in prossimità dell'acqua, presso stagni, corsi d'acqua, vasche anche piccole pozze o ristagni. Rispetto alle altre raganelle tollera meglio lunghi periodi di siccità e resiste anche a più alti tenori di salinità dell'acqua. Il suo gracidare è gradevole.

ATTENZIONE: Non toccare mai, nè trattenere minimamente questi delicati anfibi!

Maneggiarli, venendo a contatto con la loro delicata cute, o contaminare con proprie scarpe/indumenti il loro habitat acquatico è un comportamento che potrebbe causare l'introduzione di patogeni e trasmissione di malattie che portano con sé il rischio - concreto - di possibile sofferenza e - in extremis - la morte di questo e di altri delicati anfibi! 

Alcune immagini, della raganella su una mano, apparentemente "gradevoli" ed utili a rappresentarne le minute dimensioni, nascondono però un errore comune degli appassionati di fotografia e rappresentano un esempio negativo: è decisamente necessario richiamare l'estrema delicatezza della cute di questi preziosi esserini, che non andrebbero mai toccati né trattenuti. Queste foto, dunque, pur aiutandoci a capire quanto la raganella sia minuscola, sono decisamente un pessimo esempio.

Extra

È la più piccola delle raganelle: il suo corpicino tipicamente non  supera i 4 cm, raramente lunga fino a 5 cm. La testa è corta e larga, con occhi grandi e sporgenti.  I maschi hanno il sacco vocale in corrispondenza della gola, ben riconoscibile anche quando non cantano per la presenza di numerose pliche cutanee. Le sue dita hanno dilatazioni a ventosa che permettono di aderire e arrampicarsi su qualsiasi superficie. La pelle è glabra, in genere verde brillante, più o meno scura, ma spesso con macchie sul dorso grigie o nerastre o verdi più scure. La gola e ventre sono bianchi, lateralmente si distingue una fascia nera che parte dalle narici fino al fianco attraversando l'occhio.
Contrariamente alla raganella italiana, quella sarda non presenta la derivazione dorsale della banda nera. La banda è inoltre poco bordata di bianco.

Origine zoogeografica:
Europea. La famiglia degli Hylidi è una famiglia cui appartengono poche specie, la cui diffusione va dalla penisola iberica all’Europa centro – orientale. La sua colonizzazione della Sardegna viene fatta risalire alla prima fase del popolamento faunistico dell’Isola (Miocene superiore).
Areale di distribuzione:
Presente in Sardegna, Corsica, Arcipelago toscano (Elba e Capraia); è segnalata anche nelle isole circumsarde di Cavallo, Maddalena, Caprera e San Pietro. Non si esclude la sua presenza a Spargi, Santo Stefano, Guardinelli e Santa Maria; presente anche in due isole dell'Arcipelago Toscano.
Identificazione:
La specie veniva considerata come razza geografica della Raganella italiana, ma di recente è stata elevata al rango di specie a sè stante. La pelle è liscia e piuttosto viscida, la colorazione è in genere verde brillante, ma può essere anche olivastra, con una stria scura sul fianco e la tendenza allo sviluppo di una macchiettatura dorsale scura che può essere grigiastro - nera o grigiastro – verde; il ventre è biancastro. La striatura ha inizio dalla narice e prosegue, attraverso l’occhio, fino al fianco, ma senza presentare la diramazione dorsale tipica della Raganella italiana. La testa risulta più larga che lunga e poco distinta dal corpo, con occhi grandi e sporgenti, le pupille sono orizzontali ed è chiaramente visibile il timpano. Le dita presentano delle dilatazioni simili a ventose alle estremità che le permettono di di arramicarsi anche su superfici lisce.. Le dimensioni si attestano attorno ai 38 – 40 mm, con alcune eccezioni che raggiungono i 50 mm. I maschi si distinguono dalle femmine, durante il periodo riproduttivo, per la presenza dei calli nuziali sulle dita degli arti anteriori e del sacco vocale (unico) posto sotto la gola. La voce è piuttosto potente e grida in coro.
Habitat:
Vive su cespugli e arbusti in vicinanza di stagni, acquitrini, pozze e o corsi d’acqua, da cui può allontanarsi relativamente, compiendo una vita “arboricola”, ha una spiccata resistenza alle condizioni di aridità prolungata. Rispetto alle altre specie di raganelle può tollerare tassi di salinità maggiori. L'habitat ideale si ritrova in pianura o collina, in genere vive al di sotto dei 1000 m. di altitudine. La specie vive in gruppo, in territori definiti e con una struttura gerarchica. E’ una specie generalmente notturna, gli individui escono di giorno durante e trascorrono le ore più calde della giornata in luoghi ombreggiati e riparati. La dieta è insettivora negli individui adulti e prevalentemente detritivora nelle larve.
Riproduzione:
L’accoppiamento avviene in acqua, negli stagni, acquitrini e anche nei fontanili; si riproduce in genere una volta l’anno. La stagione riproduttiva è ampia, ha inizio alla fine dell’inverno e si prolunga per tutta la primavera, tra marzo e maggio. L’accoppiamento è ascellare e di breve durata, solitamente notturno; le uova, fino ad a 1000, vengono deposte in piccoli ammassisi gelatinosi sulla vegetazione sommersa. La schiusa avviene dopo circa due settimane ed il ciclo larvale si conclude al trascorrere di 2½ - 3 mesi. In seguito alla metamorfosi i giovani raggiungono i 14 – 15 mm.
Status di conservazione:
Specie il cui status non è sufficientemente conosciuto.
Fattori di minaccia:
La specie risulta minacciata dal degrado ambientale e dai frequenti incendi estivi.
Grado di protezione:
Convenzione di Berna (legge 503/1981, allegato II); Dir. CEE 43/92 All. B,D; Legge Regionale 29 luglio 1998, n° 23. Nonostante sia ritenuta una specie ancora comune e abbondantemente diffusa, la raganella sarda può essere minacciata dalla riduzione degli ambienti naturali e dagli incendi, tuttavia non si hanno sufficienti informazioni sull'effettivo stato di conservazione di questa specie.
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Scheda
Nome latino:
Hyla sarda
Nome sardo:
Arranedda, Rana irde, ranèddha, ranighèddha, rana birdi
Classe:
Ordine:
Famiglia:
Fauna:
Approfondimenti

Galleria immagini

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